Mi mancano i grandi eventi di lancio al Fontainebleau Center e al Teatro Cupertino, dove le dimostrazioni dal vivo delle ultime innovazioni di Apple erano l'attrazione principale. Presentare i prodotti a un pubblico in attesa era una tradizione di Apple, ben lontana dagli effetti speciali altamente prodotti delle presentazioni odierne.

Fingere l'entusiasmo è una vera sfida. In passato, l'entusiasmo era genuino e tutti sul palco lavoravano duramente per creare un'atmosfera memorabile, cercando la perfezione, nonostante le inevitabili imperfezioni. Oggi, però, si tratta di seguire copioni davanti a schermi verdi, una performance senza passione che sembra più un superare ostacoli predeterminati piuttosto che un vero coinvolgimento con il pubblico.

È simile alla differenza tra teatro e cinema. Il teatro richiede la creazione di un mondo credibile in uno spazio tangibile, mentre il cinema tenta di replicare la realtà su uno schermo. Il lancio dal vivo dell'elettronica di consumo dovrebbe essere un'esperienza interattiva, esattamente come i prodotti stessi.

Abbandonando gli eventi dal vivo, Apple rischia di perdere il contatto con i suoi utenti. Storicamente, Apple non aveva bisogno di una comunicazione stellare perché i loro prodotti parlavano da soli. Ora, di fronte a innovazioni meno convincenti, fatica a trasmettere fiducia, e ogni parola sembra carica di esitazione.

La pandemia ha portato cambiamenti, ma molte misure temporanee, come le restrizioni ai viaggi, sono state revocate. Tuttavia, Apple persiste con i suoi lanci online, invitando gli ospiti a volare a San Francisco solo per guardare una presentazione video.

Molte aziende hanno prosperato e fallito quando sono diventate eccellenti solo nell'esecuzione: seguendo le tendenze tecnologiche, incontrando le aspettative degli azionisti e aderendo agli obiettivi di gestione, ma mancavano di vera innovazione. Questo allontanamento dagli eventi dal vivo significa un focus sull'esecuzione piuttosto che sulla creatività. Gli eventi dal vivo non lasciano spazio a passi falsi provati o a prevedibili pause per applausi; richiedono risposte in tempo reale e interazione genuina.

Steve Jobs una volta affrontò le critiche per aver pre-caricato i punti di forza del segnale dell'iPhone prima di un lancio per evitare potenziali contrattempi. L'autenticità delle interazioni dal vivo è insostituibile: nessuna quantità di magia dello studio o CGI può replicare la connessione emotiva di un pubblico dal vivo. È questo elemento umano insostituibile che manca quando i dirigenti fingono entusiasmo davanti a una fotocamera.

Se Apple avesse rivelato che i loro dirigenti erano avatar digitali, creati in tempo reale dall'AI avanzata, avrebbe potuto dimostrare abilità tecnologica. Purtroppo, non c'è stata alcuna tale rivelazione, solo una presentazione scialba incentrata sull'"Apple intelligence". Nonostante questa enfasi, le capacità AI mostrate non sono riuscite a impressionare.

Apple vanta le sue caratteristiche di privacy, che sono importanti, ma queste da sole non rendono la tecnologia AI competitiva. La vera competitività sta in modelli software innovativi, visioni futuristiche e innovazioni che trasformano la fantascienza in realtà.

Distaccata da eventi dal vivo, utenti e tendenze all'avanguardia, Apple sembra perdere il contatto con le esigenze del mercato. Il lancio progettato e virtuale di quest'anno è sembrato disconnesso, molto simile al vano tentativo dell'imperatore romano Caligola di costruire frangiflutti nel mare profondo: monumentale ma alla fine impraticabile.

Per esempio, il nuovo pulsante "Controllo della fotocamera" sull'iPhone sembra ridondante quando il dispositivo ha già un touchscreen versatile. Questo eccesso di ingegneria ricorda la Touch Bar sui MacBook, che, nonostante il suo potenziale, non è riuscita a ottenere trazione.

Apple ha anche dimostrato uno scenario AI in cui una persona fotografa un cane per identificarne la razza attraverso l'AI: un compito facilmente risolvibile semplicemente chiedendo al proprietario del cane. Tali complicazioni inutili suggeriscono una più ampia disconnessione dalle esperienze quotidiane dell'utente.

La direzione futura dell'Apple Watch è anche poco chiara. Si sta evolvendo al di là di un semplice orologio o dispositivo elettronico di consumo in un dispositivo pesante focalizzato sulla raccolta dei dati.

Il minimo fascino del nuovo Apple Watch e degli AirPods contrasta nettamente con la ricezione deludente dell'iPhone 16. Nonostante gli sforzi di Apple per evidenziare le prestazioni dell'iPhone 16 Pro, pochi utenti probabilmente lo utilizzeranno per la fotografia professionale, e i problemi nelle demo hanno ulteriormente diminuito il suo fascino.

Il lancio virtuale di quest'anno è sembrato particolarmente vuoto: prodotti meticolosamente realizzati ma soffocati dall'inautenticità. Grandi promesse di neutralità del carbonio, modelli omogenei e caratteristiche AI che alienano l'interazione umana hanno dominato l'evento.

Nonostante queste carenze, i fedeli utenti continueranno ad acquistare prodotti Apple, spinti dal desiderio di un'esperienza coerente. L'eredità di Apple le consente un po' di clemenza; il brillante alone dell'azienda ancora oscura molti concorrenti. La questione critica rimane se Apple userà il tempo che le rimane per innovare o semplicemente per mantenere il suo corso attuale fino a quando inevitabilmente sarà costretta a cambiare direzione.